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“Penso sia sempre molto complicata la descrizione di sé stessi. Un curriculum può dettagliare i percorsi formativi, meno il modo in cui si sta nella stanza di terapia, lì è un continuo imparare. Imparare che si entra nella vita delle persone e quindi bisogna saperlo fare, bisogna essere educati e rispettosi. I consigli sono assolutamente inutili, non serve parlare, serve ascoltare. Questo è un lavoro serio, come il gioco di due bambini.
C’è un sapere dietro, una disciplina, un’attenzione ai ritmi dell’altro, a quello che succede nella stanza. C’è bisogno di tempo, per avvicinare il dolore, costruire insieme quello che è mancato, riuscire ad accettare infine quello che di ingiusto è capitato, capire le proprie responsabilità comunque.
Mi piace il lavoro in rete perché ogni sintomo e ogni domanda di ascoltarlo è un atto di speranza e bisogna coglierlo al volo, aggrapparvisi attivando tutte le risorse disponibili. Sono grata ai maestri che ho avuto, sono desiderosa del confronto con i colleghi. Ricordo ciascuno dei pazienti che ho incontrato lungo il mio percorso sinora, perché a ciascuna delle loro vite mi sono appassionata: la poesia nella follia, la fragilità nell’aggressività, la vergogna dietro l’apparenza di normalità.
Son curiosa di scoprire quali incontri ci saranno ancora.”
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Psicologa clinica e dello sviluppo
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Dottore Europeo di Ricerca in Studi di Genere
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Psicoterapeuta – Specialista in Psicologia Clinica per bambini, adolescenti e adulti
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Esperta nella somministrazione di test, per l’autismo e le coppie sterili, le problematiche connesse a marginalità sociale e violenza
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Consulente per la formazione di insegnanti e infermieri
- Aderisce alle convenzioni CNOP con
- l’Arma dei Carabinieri,
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- Dip.to Amm.ne Penitenziaria,
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